Dieci film on the road per sognare la ripartenza
Il viaggio on the road è una sorta di esperienza mistica che va fatta almeno una volta nella vita. Quintali di inchiostro si sono spesi per elogiarne le proprietà quasi curative, sicuramente terapeutiche, talvolta persino magiche. Ora che mettersi sulla strada non è possibile, non resta che godersi il panorama se non dal finestrino almeno dallo schermo della televisione. Il cinema ha fatto dei chilometri in auto una sorta di genere a sé.
Ecco i film che ci fanno sognare una ripartenza. Un elenco che chiunque può allungare.
Il capolavoro di Dino Risi del 1962 è un classico. Lo sfaccendato Bruno Cortona (Vittorio Gassman) e lo studente timido Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant) si mettono in viaggio con la Lancia Aurelia B24 da una Roma deserta su verso la Toscana lungo la via Aurelia, una strada che, negli anni Sessanta, era considerata proprio la strada verso la vacanza. Un mito a sé che nel film diventa anche un racconto dell’Italia del boom economico, della ricerca della felicità, ma anche delle storture che ne derivano.
Nel 1969 una vera e propria rivoluzione sociale stava stravolgendo costumi e stili di vita, soprattutto negli Stati Uniti. Questo film ne è l’espressione massima. Diretto e interpretato da Dennis Hopper, racconta la storia del viaggio in moto da Los Angeles a New Orleans di due amici (Hopper e Peter Fonda), e dei numerosi incontri che fanno sulla strada. Un manifesto culturale.
Due donne in fuga dall’Arkansas al New Mexico, fino all’Arizona e a due luoghi iconici come la Monument Valley e il Grand Canyon. Geena Davies (Thelma) e Susan Sarandon (Louise) sono belle e disperate quanto basta per rendere questa pellicola del 1992 un cult.
Un gruppo di amici, una missione da compiere, una macchina pronta ad attraversare mezza Europa per arrivare a Marrakesh. Il film del 1987 di Gabriele Salvatores fa parte di una vera e propria tetralogia della fuga che include anche Mediterraneo, Tourné e Puerto Escondido. In ogni caso le location sono sempre un punto di forza. E come dimenticare quella partita a calcio nel deserto?
Anche qui un gruppo di amici, anche qui deserti, ma statunitensi. Da Austin, in Texas, al Messico per sfuggire al reclutamento per il Vietnam, passando il Grand Canyon dove il gruppo dissotterra una bottiglia di Dom Perignon evocata in tutto il viaggio. Nel mezzo l’omaggio al set del film Il Gigante e una bizzarra esperienza di paracadutismo…
I deserti non sono una prerogativa solo nord americana. Lo dimostra benissimo questo film australiano del 1994 che racconta le avventure di un gruppo si transessuali e drag queen che, partendo da Sydney, attraversano l’immenso Outback a bordo di un bus scalcinato per esibirsi ad Alice Springs.
Da Maratea a Scanzano Jonico per partecipare a uno scalcinato concorso musicale. Poco più di cento chilometri lungo la strada statale 653 della valle del Sinni che si potrebbero fare in un paio d’ore, ma il viaggio di Rocco Papaleo (anche regista), e dei suoi amici diventa picaresco ed estremamente divertente, tra un bicchiere di Aglianico e curiosi villaggi abbandonati.
Una famiglia strampalata con un nonno cocainomane, uno zio con tendenze suicide, un figlio con ambizioni impossibili e una figlia di 7 anni aspirante reginetta di bellezza si mette in viaggio da Albuquerque in New Mexico proprio per raggiungere un concorso di bellezza che si svolge in California. Il pulmino Wolkswagen T2 ha posto per tutti e pazienza se per farlo partire bisogna spingere…
Prima dei premi Oscar (per Gravity e Roma), ma anche prima di Harry Potter, Alfonso Cuàron ha raccontato il suo Messico con affetto e attenzione. In questa pellicola del 2001 segue tre giovani in un viaggio iniziatico che ne stravolgerà le vite, dando un senso vero all’esperienza on the road come rito di passaggio. Tappa finale Boca del cielo in Chiapas.
È un viaggio di formazione anche quello che Ernesto Guevara e Alberto Granada intraprendono nel 1952 in sella alla Poderosa, una moto scassata e vecchia che non impedirà ai due di attraversare in lungo e in largo l’America Latina per 14mila chilometri di viaggio che trasformeranno Guevara nel “Che”. Da Buenos Aires alla Patagonia, risalendo lungo il Cile, il Perù, la Colombia e il Venezuela.