A casa per “viaggiare” nel mondo del breakfast. Paese che vai, colazione che trovi.
La mattina ha l’oro in bocca. Ma anche qualcosa di più. Soprattutto in questo periodo di chiusura obbligata dentro le mura domestiche. Siamo alla vigilia delle tradizionali feste laiche del 25 aprile del 1 maggio che invitavo “normalmente” a gite fuori porta, colazioni abbondanti e scampagnate. Oggi vietate rigorosamente. Non potendo uscire e muoversi, allora il consiglio è: invece di abbondare in calorie e noia, perché non dedicarsi con più attenzione e tempo alla scelta della prima colazione, variandola ogni mattina, magari seguendo le tradizioni di altri paesi.
Un pasto, il breakfast, divenuto e considerato dai salutisti sempre più importante e non a caso, la prima mensa della giornata sta conquistando in Italia (paese solito al caffè e cornetto e basta) sempre più seguaci, ricalcando la tradizione di tante culture d’oltralpe e d’oltreoceano dove il breakfast è un vero e proprio rito, occasione di riunioni familiari, a volte meeting di lavoro, ma in generale una formula alimentare di benessere. Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero, diceva un detto popolare che oggi più che mai trova non solo il consenso degli esperti di nutrizione, ma anche quello degli italiani.
La conferma arriva da una recente ricerca realizzata dall’Istituto Eumetra per Unione Italiana Food nell’ambito del progetto “Io comincio bene” finalizzato a promuovere una sana e più ricca alimentazione al mattino: per 1 italiano su 2 il momento della prima colazione è ritenuto “molto importante”, superando, nella percezione, il pranzo e la cena. Non solo.
Dallo studio emerge anche che, rispetto a qualche anno fa, l’8% degli italiani tende a mangiare di più al mattino – è l’unico pasto in cui si mangia di più, mentre diminuiscono le porzioni a pranzo (-5%), cena (-8%) e nei fuori pasto (-22%). Una notizia positiva per gli esperti di nutrizione, che da anni ribadiscono l’importanza di un abbondante primo pasto della giornata. Le ragioni sono di carattere nutrizionale, metabolico e di crono-nutrizione (ovvero aiuta il metabolismo a risvegliarsi al mattino).
Ma non solo, la prima colazione ha effetti positivi anche per lo spirito: dedicarvi del tempo al mattino e condividerlo con la propria famiglia, vuol dire regalarsi uno spazio di condivisione, non solo di cibo ma anche di emozioni. Nulla di più terapeutico e benefico in questi giorni di “reclusione forzata”.
Inoltre, mangiando molto al mattino, si ha tutta la giornata in attività per bruciare le calorie prese. E se fino agli anni Novanta il 70% degli italiani saltava del tutto la prima colazione (solo la tazzulella ’e cafè – magari con dolcificante – o un cappuccino al volo) oggi si è ribaltata la tendenza confortata da musica (gettonatissima la Suite n.3 di Bach, consigliata agli ipertesi) e profumi d’arte bianca (con o senza glutine), spalmando il brunch domenicale anche durante il resto della settimana.
Innegabile momento di piacere che sa trasformare l’inferno antimeridiano della sveglia mattutina in un paradiso quotidiano fatto di profumi di buono, affetti e tanta qualità e tempo.
Avendone tutti molto di tempo in questi giorni di quarantena ecco un giro del mondo slow e vario, dall’Argentina al Vietnam, per uno slalom multietnico tra i breakfast del Pianeta da gustare in casa propria.
In Africa la prima colazione varia secondo le regioni: nel Maghreb (Algeria, Libia, Marocco, Tunisia) cous cous con salsine, focacce e tè alla menta. In Egitto aggiungono la foul madamas, zuppetta di fave, ceci, aglio e limone condita con olio, pepe di cayenna, crema di sesamo, mentre in Senegal e nel Gambia si prediligono arachidi servite con un impasto di miglio, pomodori e verdure.
Good morning Argentina con i media luna, croissant riempiti di mou sciolta bevendo yerba mate, l’infusione di erbe, sempre presente. Risveglio in Australia al sapore di Vegemite, una sorta di Nutella, ma salata, composta dall’estratto di lievito di birra che viene spalmata su toast e sandwich sorseggiando succhi e centrifughe. Il sole gelido dell’Alaska si scalda con carni nutrienti come la renna (cruda, fritta e affumicata) servita con purè speziato e omelette. Il gusto salato trionfa anche in Brasile, fra sbadigli, samba e tè si mangia pane bianco, affettati e formaggi stagionati.
Il Canada porta a colazione il suo simbolico acero (la foglia rossa disegnata sulla bandiera) come sciroppo per insaporire toast, frittelle e pierogi, ravioli di pancetta o alla frutta. In Cina colazione significa latte di soya e “riso del mattino” degustato con il cai contorno di pesce, carne o verdure. Cuba, calma e calorie senza limiti: tostada (pane tostato), crocchette di patate e prosciutto, riso con legumi, uova in tutte le salse, torte e biscotti al burro con caffè cubano. E liberamente anche sigari e banane. Salmone a volontà in Danimarca, servito con pane di segale, burro (danese, of course), erbette, tuberi e formaggi.
Nelle Filippine la colazione ideale è con sinangag, salsicce fritte con sale e aglio unite a uova, carne e fagioli. Prima, durante e dopo mango a fette. In Francia, ça va sans dire, baguette con burro e marmellata, croissant, crêpe e lunghi café au lait. Poco dolce ma molto calorica la prima colazione in Germania a base di würstel d’ogni gusto e forma, mostarde varie, pumpernickle (pane con farina di segale integrale), uova e pancetta fritta. Da bere, tè, sidro di mela e talvolta è già ora di birra. Il Giappone profuma di mare fin dall’alba con pesci affumicati, alghe, riso e tofu. Bagnati con salsa di soia.
Fra i breakfast “uova & bacon” e “scones & jam” della Gran Bretagna, il Galles si distingue per un ingrediente in più: il rarebit, crostone con formaggio Cheddar fuso, immancabile in ogni colazione gallese (mentre in Scozia c’è l’haggis, insaccato di carne di pecora). L’India profuma sempre di tandoori da cui escono chapati e naan (tipici pani) e puttu, dolce a base di riso basmati, curry, cocco e banane. Tradizionali anche i vada, ciambelle fritte salate al ginger o al coriandolo. Iran e halim per carburare: miscela di frumento, cannella, burro e zucchero cotto in grandi pentole con carne sminuzzata.
L’Islanda mangia più al mattino che alla sera: aringhe affumicate e in agrodolce, pomodori, cetrioli, formaggi e salumi con pani ai semi, jam artigianali, burro e malto. E se non bastasse la tipica zuppa d’avena. Anche in Israele l’abbondanza vince a colazione con frittata, insalata di cipolla, cetrioli e pomodori, formaggi, aringhe, tonno, toast, yogurt e frutta, sorseggiando bibitoni di tè o caffè. In Marocco tanto pane e focacce con mostarde, confetture, formaggi e le delicate baghir, crêpe con farina di semola.
Messico e sale, al primo sole, con nachos da inzuppare in salsa di pomodoro piccante con punte di vitello e formaggi. In Perù il primo pasto della giornata vuole tamales, impasto bollito di mais e chicharron (carne di maiale fritta con patate dolci). La colazione tipica in Russia è a base di blinis (crêpe lievitate) con panna acida e un mix di avena, miglio e riso. Stati Uniti, stelle, strisce & colesterolo fra bacon, uova, pancake e muffin burrosi (corn flakes e orange juice a parte).
Piatto mattutino immancabile in Svizzera è il bircher muesli, miscela salutista a base cereali, frutta secca e semini che si mangia con yogurt o latte. Ma anche gipfel, i cornetti tutto burro. Il buondì dolce in Spagna vuole churros e cioccolata da bere. Quello salato, pane alla catalana con olio, aglio e pomodoro strofinato. Traguardo in Vietnam dove la giornata parte con una sorta di porridge all’orientale (senza avena) fatto di frattaglie del tipico maialino nano (cuore, sangue e lembi di stomaco), germogli di fagioli e pepe.
Fonte : https://m.huffingtonpost.it/amp/entry/a-casa-per-viaggiare-nel-mondo-del-breakfast-paese-che-vai-colazione-che-trovi_it_5e970960c5b6ead14005b666/#